Calendario Unicef 2024
La classe 4btgc durante gli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024 ha incontrato il Comitato Unicef della Provincia di Padova che ha portato nei laboratori della scuola il tema della Pace cosi come proposto dall'iniziativa del Comune di Padova "Città della Pace e dei diritti umani".
A seguito degli incontri, gli alunni, supportati dai vari docenti di Indirizzo e del Consiglio di Classe, hanno avviato un Project Work con il Comitato Provinciale Unicef per la realizzazione del Calendario Interculturale 2024 ideando e curando, fino alla consegna del file di stampa, l'impaginazione dei lavori prodotti da varie scuole della città.
Il contributo specifico della classe al tema della pace è stato quello di abbinare alle parole di pace illustrate nel calendario le figure di grandi Leader mondiali raffigurati con una serie di calligrammi.
Si tratta di uomini e donne che con le loro parole e azioni hanno contribuito a diffondere la pace in tempi diversi e in varie aree del mondo.
Utilizzando poi la sala di registrazione a disposizione dell'Istituto, sono stati registrati e post-prodotti dei podcast che descrivono l'operato di ciascuno dei personaggi scelti, collocati nei vari mesi del calendario, a cui si accede tramite Qr-Code.
INDICATORI PER CONFRONTARE GLI STATI DEL MONDO SUL TEMA DELLA PACE
L’indice di pace globale (Global Peace Index) classifica la qualità della vita di uno stato in base a indicatori come l’instabilità politica, la presenza di conflitti interni, le spese militari in proporzione al Pil, la facilità di accesso alle armi, il livello della criminalità, il tasso di omicidi, il numero di detenuti ogni 100mila abitanti.
Il livello di pace globale è ai minimi storici dall’inizio delle rilevazioni nel 2008.
L’indice di pace positiva prende in considerazione otto indicatori:
1. basso livello di corruzione
2. buon governo
3. libertà di espressione
4. buone condizioni di lavoro
5. equa distribuzione delle risorse
6. rispetto dei diritti e delle opinioni degli altri
7. alto livello di istruzione
8. buone relazioni con i vicini.
Altri fattori che migliorano con Positive Peace sono le misure di inclusività, benessere e felicità. Pertanto, la Pace positiva può essere descritta come la creazione di un ambiente ottimale per lo sviluppo del potenziale umano e per il riconoscimento dei diritti umani.
Chi fa la guerra dimentica l’umanità. Non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere. La pace deve essere la priorità di ogni politica, ma per fare la pace ci vuole molto più coraggio che per fare la guerra.
Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro;
sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni. La pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia, sul rispetto del diritto e del bene comune, del creato che ci è stato affidato e della ricchezza morale trasmessa dalle generazioni passate.
Papa Francesco
SEMINATORI DI PACE
Data l’impostazione di questo calendario, avente oggetto il tema della pace, è importante ricordare uomini e donne che hanno creduto di poter costruire un mondo più giusto, dove la dignità umana sia posta come fondamento e la pace possa germogliare.
Si tratta di veri e propri seminatori di pace che, operando in vari ambiti ed in vari luoghi, si sono adoperati, pagando a volte con la vita, nella promozione dei diritti umani enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall’ONU il 10 dicembre 1948. Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini – scriveva Giovanni Falcone - e la storia conferma la verità di queste parole documentando un’incessante staffetta di passi che continuano sulla stessa strada, laddove il percorso si è interrotto.
Il 10 dicembre viene assegnato ogni anno il premio Nobel per la pace: riconoscimento dato a chi crede e lotta per un mondo in cui vengano rispettati i diritti di tutti. Sono state premiate nel tempo organizzazioni come la Croce Rossa, l’UNHCR (Alto Commissariato dell’ONU per i Rifugiati), Medici senza frontiere, Amnesty International, UNICEF.
Lo stesso premio è stato conferito a: Martin Luther King che ha pagato con la vita la sua lotta contro il razzismo; Nelson Mandela, presidente del Sudafrica che ha lottato contro l’aparthied; Mohandas Gandhi, avvocato indiano fondatore del movimento della non-violenza.
Papa Francesco, parlando davanti a circa sette mila bambini riuniti per un’udienza organizzata dalla Fondazione Fabbrica della pace l’11 maggio 2015 ha detto:
"La pace è prima di tutto che non ci siano le guerre, ma anche che ci sia la gioia, l’amicizia tra tutti, che ogni giorno si faccia un passo avanti per la giustizia, perché non ci siano bambini affamati, malati che non abbiano la possibilità di essere aiutati nella salute.
Fare tutto questo è fare la pace. La pace è un lavoro, non è uno stare tranquilli; è lavorare perché tutti abbiano la soluzione ai problemi, ai bisogni che hanno nella loro terra, nella loro patria, nella loro famiglia, nella loro società. Così si fa la pace, in modo artigianale. C’è tanto bisogno di fabbriche della pace, perché purtroppo le fabbriche di guerra non mancano."
Le studentesse e gli studenti della classe 4btgc dell’Istituto Valle di Padova hanno dedicato la loro attenzione ad alcuni premi Nobel:
Malala Yousafzai: giovane donna pakistana nota per la sua difesa del diritto all’istruzione delle donne vietata dai Talebani al potere nel suo Paese.
Wangari Mata Maathai: donna del Kenja impegnata per lo sviluppo sostenibile, la pace e l’ambiente nel suo paese e nel continente africano.
Rigoberta Menchù: attivista del Guatemala impegnata nella lotta per i diritti delle popolazioni indigene.
Fridjtof Nansen: scienziato e politico norvegese che ha svolto il ruolo di Alto Commissario Onu per i Rifugiati ed ha istituito un passaporto internazionalmente riconosciuto a profughi e rifugiati apolidi.
Denis Mukwege: ginecologo congolese che ha prestato cure alle donne congolesi vittime di violenze sessuali. Aleś Bialiatski: attivista bielorusso imprigionato per la sua difesa dei diritti umani nel suo paese, unico in Europa dove si pratica la pena di morte.
Leyman Gbowee: attivista liberiana per la pace, i diritti e la leadership delle donne, nel suo paese devastato dalla guerra; ha guidato il movimento per la pace “Women of Liberia Mass Action for Peace”.
Maria Ressa: giornalista filippina che ha combattuto per la libertà di stampa nel suo paese, venendo arrestata e condannata. Ora lotta per rendere concreta la libertà di stampa, di condivisione e di parola.
Sono state inserite nel calendario anche altre figure significative come quelle di:
Tiziano Terzani: giornalista e scrittore italiano da sempre impegnato a raccontare cosa accadeva nel mondo, seguace del dialogo fra i popoli e della non-violenza.
Danilo Dolci: sociologo, poeta, educatore italiano attivista della non-violenza.
Aldo Capitini: pensatore italiano che ha combattuto contro il fascismo e il razzismo, in nome della solidarietà fra i popoli.
Vandana Shiva: ambientalista, attivista e femminista indiana.
Ciascuno di questi seminatori di pace è stato associato ad una delle parole chiave del calendario. Sono stati realizzati dei calligrammi a partire dalle loro fotografie e registrati dei podcast che illustrano la biografia e gli ideali di questi personaggi filtrati attraverso la sensibilità degli studenti.
Per ascoltare questi podcast è necessario inquadrare con un device i qrcode che si trovano accanto alla loro immagine nelle pagine dei vari mesi.